formo al sud

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La possibilità di guardare il Sud attraverso gli occhiali di un’azienda in forte crescita e che partecipa alle politiche di welfare è di per sé un punto di osservazione privilegiato per scrutare la questione meridionale sotto una luce diversa e alla ricerca di nuove chiavi interpretative.

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Descrizione

Quando si volge lo sguardo al Mezzogiorno italiano si pensa immediatamente a due immagini diametralmente opposte: da un lato il Sud felice, ricco di luoghi e occasioni culturali straordinarie, come il patrimonio storico e architettonico, i tesori dell’Unesco, i musei, il paesaggio, il mare, il clima, il cibo; dall’altro il Sud depresso, carente in termini di infrastrutture, patria delle mafie, con un tessuto produttivo arretrato e una disoccupazione alle stelle, guidato da una classe dirigente priva di visione, con una bassa qualità della vita. Settori economici come il turismo, l’enogastronomia e l’agroalimentare beneficiano dei vantaggi del Sud felice, sebbene molti dei sintomi depressivi finiscano per condizionare comunque la vita di chi lavora e risiede in queste terre. Tra i due estremi della felicità e della depressione si collocano una miriade di situazioni intermedie, così come i settori produttivi vanno ben oltre il food.

La possibilità di guardare il Sud attraverso gli occhiali di un’azienda in forte crescita e che partecipa alle politiche di welfare è di per sé un punto di osservazione privilegiato per scrutare la questione meridionale sotto una luce diversa e alla ricerca di nuove chiavi interpretative.

Le pagine che seguono documentano il viaggio di chi scrive all’interno di Formamentis, società meridionale che opera con successo nel mercato del lavoro e della formazione. Si tratta di un punto di vista raro, in grado di far risaltare una varietà di temi collegati al mondo dei giovani, ai conflitti intergenerazionali, al ricollocamento di soggetti marginali, alla ricerca di lavoro e alla formazione continua. È un’ottica ravvicinata che zuma sulle scrivanie, nei corridoi, tra i curricula, nelle routine, nelle aspettative dei responsabili organizzativi, alle prese con la gestione del cambiamento sia all’interno dei propri confini sia all’esterno. Il tema del cambiamento riguarda l’impresa in cui lavorano i personaggi di questo libro ma anche le tante aziende e istituzioni a cui sono destinati i servizi formativi.

Grazie a questa cornice, è possibile inquadrare la questione meridionale come questione manageriale che attiene alla definizione degli obiettivi aziendali e alle responsabilità di quanti sono chiamati a raggiungerli. L’incontro con i manager consente di apprezzare la loro visione del mondo e le modalità concrete che adottano nella gestione e risoluzione di numerosi problemi.

La debolezza del comparto manageriale più volte richiamata all’interno di questa ricerca è tra le cause del ritardo del Sud rispetto al Centro-Nord del Paese. Un ritardo da colmare attraverso una progressiva cessione di sovranità interna alle aziende meridionali, dalla proprietà a favore di dirigenti e quadri che evidentemente si sono formati ed hanno maturato esperienze in altri contesti, proprio per occupare le posizioni manageriali. Un cambiamento da realizzare attraverso uno sforzo di contenimento delle dinamiche familiari, tipiche di assetti proprietari che spesso condizionano le scelte strategiche dei gruppi industriali. Manca una cultura del management che va seminata, coltivata e curata partendo proprio dalla valorizzazione delle testimonianze di quanti interpretano questo ruolo.

Identità manageriali, vision e mission organizzative, resistenze culturali al cambiamento, consapevolezza dei tratti socioterritoriali del contesto, emersione e gestione dei conflitti sono gli ingredienti di una piatto caldo, un piatto che scotta ma che intanto va servito. Ci sarà tutto il tempo di assaporarlo.

L’autore
Lucio Iaccarino (Napoli 1970), dottore di ricerca in sociologia, ricercatore senior, si è occupato di reti politiche, relazioni sociali, politiche pubbliche, marketing e comunicazione. Opera come consulente strategico e manager per conto di aziende e liberi professionisti. Insegna Brand Management, Storytelling, Event design e Marketing delle professioni, in master e corsi di formazione. Tra le sue pubblicazioni: La rigenerazione (Napoli 2005), Napoli bene (Roma 2008), Emozioni primarie (Napoli 2011), Napoli Brand (Napoli 2013), Principi di marketing delle professioni (Napoli-Salerno, 2017).

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