Carta straccia

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La restrizione delle tutele fondamentali come filo conduttore di un’età, la nostra, che sembra disperdere gli orizzonti di garanzia inaugurati con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e le Costituzioni post totalitarie.

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Descrizione

La restrizione delle tutele fondamentali come filo conduttore di un’età, la nostra, che sembra disperdere gli orizzonti di garanzia inaugurati con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e le Costituzioni post totalitarie. E’ questo il filo conduttore di “ Carta straccia. Economia dei diritti sospesi”, un testo che nasce nell’ambito delle attività di studio e ricerca promosse dalla Cattedra di Bioetica Interculturale de l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale. Completando e arricchendo il percorso avviato lo scorso anno con la pubblicazione di A distanza d’offesa (ad est dell’equatore 2010), lavoro collettaneo sulla questione migranti, si è dato vita a questo nuovo progetto collettivo di scrittura incentrato sul tema dell’estensione della marginalità, sociale, culturale, economica, che rompe gli argini facendo divenire l’esclusione, l’eccedenza, rischio e incombenza di ogni vivente.
Così, come si legge nella sinossi «Nel dominio dell’incertezza e della paura, case di cura e ospedali, carceri e canili, fabbriche e università, abitazioni ed interi territori, sono teatro di storie universali che fanno dell’eccezione la regola». Il testo raccoglie le testimonianze, le storie, le narrazioni di studiosi, giornalisti, esperti, operatori, giovani. Raffele Cantone ne ha scritto la prefazione riflettendo sulla nostra Carta Costituzionale; Luigia Melillo e Antonio Esposito (che hanno curato il testo) raccontano della questione migranti e, con Peppe Pagano, dell’esperienza della Nuova Cucina Organizzata che sta realizzando una rivoluzione a Gomorra; Paola Perretta e Simmaco Perrillo descrivono l’esperienza dei budget di salute, della restituzione alla cittadinanza degli “ultimi” sul bene confiscato “Alberto Varone” a Sessa Aurunca; Dario Stefano Dell’Aquila ricostruisce la storia di Francesco Mastrogiovanni e quindi approfondisce la tematica dell’utilizzo della contenzione in psichiatria; Claudia Lupone, con un’intervista a Margherita Rocco, riporta la storia de “gli amici di Eleonora” e quindi affronta il tema del fine vita e del testamento biologico; Immacolata Carpiniello narra della condizione delle detenute del carcere di Pozzuoli e restituisce, nella prospettiva di genere, la questione delle carceri italiane; Vera Guida dà testimonianza dell’esperienza dello Sportello LILITH di San Sebastiano al Vesuvio e affronta le problematiche della violenza sulle donne; Rossella Arpino raccoglie testimonianze, biografie e riflessioni sulla condizione precaria delle giovani generazioni; Giovanni Carbone ricostruisce la vicenda della FIAT di Pomigliano ponendo in primo piano il nudo corpo degli operai; Tonia Limatola ripercorre le rotte dell’ecomafia e del trentennale disastro ambientale campano che hanno distrutto la provincia Nord di Napoli trasformandola nella “Terra dei Fuochi”; Stella Cervasio affronta il tema della negazione dei diritti degli animali e mette in evidenza le politiche di violenza istituzionale che si sono realizzate soprattutto verso i cosiddetti randagi in questi ultimi anni.

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