Descrizione
In questo libro si affrontano, da una prospettiva storico-filosofica, le rilevanti questioni teoriche sollevate dall’avvento dei processi di virtualizzazione delle dinamiche comunicative e dell’esperienza estetica contemporanee. Nell’analisi del rapporto tra trasformazioni tecnologiche ed elaborazioni epistemologiche, l’autrice risale alle origini della storia della filosofia, attraversandone i percorsi compiuti e mettendo in luce il contributo fondamentale della riflessione filosofica alla creazione dello spazio digitale. L’intento di studiare il cyberspace da un punto di vista storiografico-filosofico si fonda sulla consapevolezza di come il mondo della virtualità elettronica, magmatico e cangiante, difficilmente categorizzabile in paradigmi conoscitivi definiti, offra la possibilità di intraprendere nuovi itinerari di pensiero che, pur essendo proiettati liberamente verso il futuro, capaci di avvertirne le spinte e assecondarne le forze, si mostrano saldamente legati alla tradizione. Il volume, prezioso contributo ricco di non pochi elementi di originalità interpretativa, si rivela una traccia ermeneutica utile per la comprensione della realtà digitale e dei suoi, a volte, distopici risvolti.
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