Descrizione
È un libro-mondo in cui la Costiera è vista come una metafora dell’intera condizione umana. Si va dal racconto del restauratore di un Cristo ligneo, nella cappella di Santa Maria dell’Olearia, alla vicenda di una compagnia di ragazzi che pratica il jumping, per un ideale di conoscenza superiore. Dalla bancarotta di una famiglia amalfitana, durante la crisi economica dei primi del Novecento agli anni Sessanta e all’evoluzione economica di quel periodo: l’invenzione di un motore rivoluzionario è al centro del racconto, con tutte le conseguenze della bruciante delusione finale, fino all’attuale fase di cambiamento, in cui il turismo è diventata l’occupazione principale della Costiera.
Sono solo alcune delle storie. Altri racconti parlano di santi, lupi mannari e marionette, dell’amore di due poeti per una donna, di drammi scolastici, di turisti in cerca di ispirazione, di un ritrovamento prodigioso sepolto dalla furia della Seconda guerra mondiale.
Nel suo insieme l’opera, pur avendo un respiro europeo, prende spunto dalle pagine dei grandi scrittori campani, quali Domenico Rea, Giuseppe Marotta, Michele Prisco, Raffaele La Capria, fino a risalire a Masuccio Salernitano e a Basile. In questo senso la tradizione letteraria è sentita come viva e presente, nel tentativo di porsi in continuità, nel solco di quella vasta e intensa esperienza espressiva.
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